Abbiamo (Mr. Davide) preso parte al tavolo “Mercati e commercio digitale” organizzato da VenetoDigitale nello spazio messo a disposizione all’interno della “filiale” veneziana dell’Expo 2015 intitolata AquaeVenezia 2015.
Sono stati creati 10 tavoli di lavoro, con 10 o più qualificati partecipanti ad ogni tavolo, 2 ore di tempo per elaborare un manifesto delle azioni da intraprendere subito; poi 10 rapporteur hanno scritto la sintesi pubblicata sul web in tempo reale, che puoi leggere qui sotto per comodità.
Mercati e commercio digitale
Il contesto: E-Commerce, Mobile-Commerce, Facebook-Commerce, Sales Multi Channel, Marketing, Storytelling, Advertising, Social Media, Smart TV e molto altro ancora.
Tanti sono gli strumenti che permetteranno alle realtà di destreggiarsi e veicolare il mercato del futuro, il primo passo è conoscerli.
Proposte del gruppo di lavoro per il manifesto:
Il tessuto industriale del Veneto è caratterizzato soprattutto da piccole e medie imprese.
Sono comunque presenti anche aziende di grosse dimensioni.
Non sembra sia possibile né utile pensare a interventi da parte della Regione che non tengano conto di questa particolarità.
Dovrebbero essere pensate due linee di intervento: base per aziende il cui livello di digitalizzazione è ancora molto basso e medio-avanzato per aziende che già in parte utilizzano attivamente Internet.
La politica industriale veneta dovrebbe essere naturalmente indirizzata verso aggregazione di filiera e di obiettivi di mercato e le altre tipicità del sistema produttivo veneto.
Anche le aziende più piccole sono certamente interessate al digitale, ma vanno raggiunte, e questo può essere fatto attraverso i consorzi e le associazioni di categorie in genere.
Porterebbero certamente beneficio progetti di formazione tecnologica rivolti direttamente al piccolo imprenditore.
La necessità di trovare nuovi mercati per i prodotti veneti, potrebbe avere dei sicuri benefici da:
ristrutturazione dei canali commerciali;
creazioni di sistemi di marketplace b2b per aziende dello stesso settore;
sistemi interrelazione finalizzati a sviluppare la supply chain.
La Regione potrebbe supportare aziende esperte nelle nuove tecnologie da inserire a fianco di cluster ben identificati di piccole e medie imprese.
Inoltre i finanziamenti dovrebbero essere in qualche maniera legati ai risultati raggiunti e non solamente ai costi affrontati.
Sarebbe utile anche operare al fine di agevolare l’aggregazione di aziende che producono software e servizi a supporto delle imprese, al fine di non disperdere il know how causa della iper-frammentazione.
Le attività di commercio e servizio al dettaglio dovrebbe essere aiutate nel processo di trasformazione che non deve consistere solamente nella creazione di un sito di e-commerce, ma deve anche tener conto della massiccia presenza di smartphone provvisti di sistemi di geo-localizzazione.
Per ultimo la Regione Veneto dovrebbe farsi promotrice, a livello italiano ed europeo, di un processo di sburocratizzazione e alleggerimento normativo in favore delle imprese industriali e commerciali che guardano al digitale.
L’augurio è che chi governerà prossimamente il Veneto tenga in seria considerazione quanto sopra esposto, in un’ottica di crescita comune.
BVT